Lo stress non sempre è un fattore negativo, anzi, se gestito correttamente e se alimentato da tensione
positiva, può essere utile al raggiungimento di obiettivi personali.
Ansia e tensione possono manifestarsi ogni qual volta una situazione venga percepita al di sopra delle nostre possibilità generando in noi sensazioni di impotenza e di inadeguatezza. Lo stress può essere considerato come una normale e necessaria reazione di adattamento dell’organismo di fronte a situazioni più impegnative del solito.
Può manifestarsi sottoforma di insonnia, dimenticanze, irritabilità, isolamento sociale e può sfociare nello stress cronico quando l’individuo comincia a logorarsi, perdendo la capacità di elaborare risposte e comportamenti adeguati alle reali esigenze esterne
Lo stress cronico (“distress”) non è la stanchezza per i troppi impegni, ma è la difficoltà di ritornare a una condizione di allentamento, di calma e riposo profondo, dopo l’attivazione e lo sforzo per superare ostacoli e risolvere problemi.
Lo stress cronico comporta alterazioni profonde del respiro, del tono muscolare di base, delle posture, dei movimenti, rendendo difficile svolgere le normali attività sociali e lavorative, finendo per produrre malattie e disturbi sempre più pericolosi.
Una volta cronicizzato, lo stress cronico costringe l’organismo in una situazione di costante tensione e allarme anche quando non sarebbe necessario, pregiudicandone energie e salute.
È inoltre dimostrato il collegamento tra lo stress e alcune gravi patologie: malattie cardiocircolatorie, malattie della pelle,indebolimento del sistema immunitario, diabete, tumori.
Questa tipologia di stress sollecita una reazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) che coordina nel nostro corpo le risposte neuroendocrine. Quando il cervello individua un fattore stressante, l’asse HPA è immediatamente attivato e rilascia l’ormone del cortisolo che innesca nel corpo un’azione immediata. Se il livello di cortisolo è eccessivo per un lungo periodo, diminuiscono alcune capacità mentali, come l’apprendimento, i ricordi, il controllo dello stress, in parallelo a una diminuzione delle dimensioni dell’ippocampo. Può registrarsi nel cervello anche una riduzione delle sinapsi e un ridimensionamento della corteccia prefrontale, la parte del cervello che regola la concentrazione, l’attività decisionale, il giudizio e l’interazione sociale. Gli effetti dello stress possono filtrare fino al DNA del cervello.
L’esercizio fisico e la meditazione sono alcune delle modalità utilizzate per cercare di combattere e sconfiggere lo stress: la giusta respirazione e la corretta osservazione della realtà circostante sembrano avere effetti positivi sul corpo e la mente.
Mettiti in contatto con noi